La parrocchia fu eretta dalla contessa Matilde di Canossa, o si dice fondata dalla nobile famiglia Bencintendi ormai estinta (Visita Origo 1901).
Nel 1610, data della prima notizia relativa alla divisione della diocesi mantovana in vicariati, la parrocchia è inclusa nel vicariato di San Silvestro (Constitutiones 1610), dove rimane almeno fino al 1793 (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793) ; a partire dalla metà dell’Ottocento è confermata l’appartenenza a quello di Cerese (Prospetto diocesi Mantova 1843; Stato clero diocesi di Mantova 1894; Visita Origo 1901).
Con la ristrutturazione di tutti i vicariati diocesani nel 1967 la parrocchia è inserita nel vicariato n. 2 "Madonna delle Grazie" (RDMn 1967; Annuario diocesi Mantova 1985).
E' menzionata nelle visite pastorali del cardinale Ercole Gonzaga, vescovo di Mantova, negli anni 1540 e 1544 (Putelli 1934).
La parrocchia fu sempre di libera collazione, con un parroco nominato dal vescovo di Mantova.
Nel 1540 risulta officiata da un rettore, che prende in seguito il titolo di parroco; nel 1544 è presente anche un cappellano (Putelli 1934), mentre nel secolo XVII rimane il solo rettore (Visita Cattaneo 1676.L’entrata annua nel 1540 è di 112 lire da livelli e nel 1544 di 12 scudi in livelli (Putelli 1934).
Le anime da comunione nel 1540 sono 155, mentre nel 1544 salgono a 222 di cui 165 da comunione. La popolazione, globalmente considerata conta 250 abitanti nel secolo XVIII (Parrocchie forensi diocesi di Mantova, 1793) e 500 all’inizio del secolo XX (Visita Origo 1901). Nel 1985 la parrocchia comprende 1400 abitanti (Annuario diocesi Mantova 1985). Aampliata nel 1850 con due cappelle laterali . Recente è invece l'aggiunta di un altro spazio, e sono stati terminati alcuni importanti lavori di manutenzione e restauro, quali il rifacimento della pavimentazione marmorea, una nuova tinteggiatura e l'installazione di un nuovo impianto di illuminazione. Anche qui, in seguito alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II, la mensa, costituita da una grande e suggestiva pietra, fu rivolta verso il popolo.
Mons. Luigi Martini (1803-1877 Sustinente MN)
Fu parroco di Levata, frazione di Curtatone. Ebbe l'incarico di assistere i condannati politici rinchiusi nel castello di Mantova tra il 1850 e il 1855. Fu amico e confortatore dei cospiratori mazziniani condannati a morte per aver aderito al moto insurrezionale contro l'Austria detto di Belfiore. Rettore del seminario diocesano e canonico di S. Barbara. Lasciò le sue memorie nel libro "IL CONFORTATORIO DI MANTOVA". Il suo monumento tombale trovasi a Levata
Il campanile, stilisticamente, riassume quasi tutte le forme della storia dell’architettura: la cuspide e i quattro pinnacoli richiamano il Gotico, le bifore richiamano il Rinascimento, mentre la balconata che le orna potrebbe essere di epoca barocca. Infine il fregio in cemento che segna il marcapiano di coronamento prima della cuspide, ha la vaga ambizione di riprodurre quegli archetti romanici che ebbero vastissima diffusione nell’architettura religiosa mantovana.
Don Longhi, che gli anziani ancora ricordano in maniche di camicia a sopraelevare il campanile collocando mattone su mattone , adottò, come palese modello di riferimento, il campanile della chiesa parrocchiale di Ognissanti in Mantova. Egli fu, come ricordano molti parrocchiani, meccanico, ingegnere, pittore, architetto eclettico, muratore, ed anche buon pastore d’anime, come è riconosciuto agli atti della visita pastorale del 21 Settembre 1941. .
Il campanile ospita cinque campane che furono consegnate dalla Ditta Cavadini Luigi e figlio in data 10 Maggio 1935:
1 - Kg 401 dedicata a Cristo Redentore in la bemolle
2 – Kg 280 Santa Eurosia in si bemolle
3 - Kg 198 Maria Santissima in do
4 – Kg 165 San Tommaso in re bemolle
5 – Kg 116 San Luigi in mi bemolle
Nello stesso anno 1935 fu installato un parafulmine sul campanile. .
Inaugurate da don Pietro Longhi nel1932
Lavori di manutenzione eseguiti negli anni novanta